Il popolare servizio di messaggistica istantanea WhatsApp ha lanciato il supporto per i server proxy nell’ultima versione delle sue app Android e iOS, consentendo agli utenti di eludere la censura imposta dal governo e le chiusure di Internet, questo poco dopo che la nota applicazione di messaggistica istantanea non sarà più supportata su alcuni dispositivi.
Cosa cambia su WhatsApp e come sarà possibile configurare un proxy sull’applicazione
“La scelta di un proxy ti consente di connetterti a WhatsApp attraverso server creati da volontari e organizzazioni di tutto il mondo dedicate ad aiutare le persone a comunicare liberamente“, ha affermato la società Meta proprio sul sito ufficiale di WhatsApp.
I proxy fungono da intermediari tra gli utenti finali e il fornitore di servizi instradando le richieste provenienti da un client al server e inoltrando la risposta al dispositivo.
Gli utenti possono accedere all’opzione accedendo a Impostazioni > Archiviazione e dati > Proxy > Usa proxy e inserendo l’indirizzo di un server proxy attendibile, come spiegato nella guida ufficiale di META.
L’applicazione di messaggistica istantanea del colosso tecnologico META, utilizzata da oltre due miliardi di utenti in tutto il mondo, ha anche reso disponibile un’implementazione di riferimento che può essere utilizzata per impostare un server proxy per aiutare gli altri a connettersi al servizio, questo però sarà possibile tramite un’applicazione esterna reperibile su Github.
La società ha sostenuto che la connessione tramite un server proxy garantisce ancora protezioni di crittografia end-to-end (E2EE) e che i contenuti del messaggio non saranno accessibili ai server, WhatsApp o Meta che siano, quindi, a detta loro, non dovrebbe essere possibile la fuga di dati personali.
“L’uso di un proxy di terze parti condividerà il tuo indirizzo IP con il provider del proxy“, avverte WhatsApp in una pagina del Centro assistenza. “I proxy di terze parti non sono forniti da WhatsApp.“.
L’annuncio della modifica all’applicazione di messaggistica istantanea arriva qualche mese dopo che l’Iran ne ha proprio bloccata l’accesso, insieme ad Instagram, sulla scia delle proteste diffuse dopo la morte della ventiduenne Mahsa Amini durante la custodia della polizia iraniana.
Nel settembre 2022, lo strumento di messaggistica crittografato Signal, anch’esso bloccato in Iran, ha esortato i suoi utenti a configurare server proxy per aiutare gli iraniani a superare le restrizioni e comunicare tramite la piattaforma.
C’entra solo la censura o qualcos’altro bolle in pentola?
Sicuramente è difficile da credere che Zuckerberg (o chi per lui), abbia interesse solamente ad aggirare la censura; da segnalare che tramite proxy di programmi esterni (lo store alternativo F-Droid ne è pieno, come lo stesso PlayStore).
La domanda, se te ne indenti almeno un po’, che viene spontanea ad un esperto è: perché non utilizzare questi proxy o le VPN esterne (ProtonVPN, Orbot, etc.) che esistono già e sono completamente gratuite?
Queste “tecniche” di “cambiare IP” erano già note da anni presso gli utenti Telegram (e non solo), fermo restando che WhatsApp rispetto a Telegram arriva tardi pure qui.
C’è da dire, oltretutto, che se l’applicazione è bloccata in Iran di conseguenza non è possibile scaricarla per vie “canoniche” (come dal PlayStore, per capirci), quindi sarà necessario l’utilizzo di fonti esterne, o per l’appunto una VPN per poter far girare gli store e i siti ufficiali.
Effettivamente per alcune persone può essere un po’ ostico poter configurare daccapo un proxy con codici numerici IP che per la maggioranza delle persone sono arabo, pertanto i metodi per aggirare la censura esistevano già.
Potrebbe essere una coincidenza, ma il 27 Dicembre 2022, Facebook, del gruppo META come lo stesso WhatsApp, ha dovuto risarcire di ben 725 milioni di dollari i danni causati dallo scandalo del Cambridge Analytica, che ormai andava avanti da anni, sebbene l’evento dopo il boom fosse passato in sordina.
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