Sherlock Holmes è il protagonista di una serie di romanzi scritta dal famosissimo Sir Arthur Conan Doyle, un drammaturgo considerato uno dei fondatori del genere giallo.
Sherlock Holmes è un geniale ex poliziotto che svolge il mestiere di investigatore privato ed è in grado di risolvere tutti i casi più insoliti che gli si parino davanti. Le sue vicende, nei romanzi, vengono narrate dal suo amico e compagno di avventure, il Dottor John Watson, un medico di guerra ritornato dal fronte a causa di un infortunio alla gamba con il quale Holmes si ritrova a dividere l’appartamento situato all’ormai famosissimo 221 B di Baker Street.
Holmes è dotato di un grandissimo talento investigativo. Usando il suo intuito collega qualsiasi possibile indizio, che trova con estrema maestria, e riesce a risolvere anche i misteri più impensati. È proprio per questo motivo che la polizia di Londra chiede spesso il suo intervento per risolvere alcuni tipi di casi.
Nel corso dei romanzi, il lettore si può rendere conto delle abilità dell’investigatore quando egli si trova ad affrontare alcune vicende apparentemente inspiegabili. Essendo dotato di grande acume Holmes, talvolta, riesce anche ad ingannare (per nobili scopi) il suo amico Watson pur di risolvere un mistero, come accade ne “Il mastino dei Baskerville” dove si nasconde tra le montagne per mesi mentre finge di essere ancora Londra fino a quando le circostanze non lo portano a svelarsi al suo caro amico.
Il dottore è affascinato da Holmes e, nel suo taccuino, ne decanta le abilità anche se spesso ne elenca anche i suoi difetti. Egli narra che il detective siede per giorni sulla poltrona, avvolto nella sua vestaglia mentre fuma la sua pipa e rimugina senza fare null’altro. Ci sono giorni in cui è particolarmente infelice ed altri in cui è eccessivamente euforico, il che destabilizza un pochino Watson.
Spesso soltanto un nuovo, complicatissimo, caso è in grado di destarlo dal suo tepore perché egli ama il poter utilizzare il proprio cervello al meglio per risolvere complicati enigmi. Holmes, come ci descrive Watson, è un po’ superbo perché conosce le sue enormi abilità e, a volte, non è molto diplomatico, ma è comunque una persona di buon cuore e un grande amico, pronto anche a rischiare per le persone a cui tiene.
Sherlock Holmes: personaggi e dinamiche
Nel corso dei racconti il lettore ha sempre più modo di conoscere i personaggi e di capire il loro spessore umano e psicologico, oltre che le loro capacità lavorative. Il dottor Watson è molto più affabile e ben disposto verso gli altri di Holmes, è più pacato e gli piace di più conversare. È molto curioso e cerca di apprendere le tecniche investigative dell’amico per aiutarlo a risolvere i casi che incontrano nel corso degli anni. È gentile e molto leale.
Il resto dei personaggi che compaiono nei romanzi e nei racconti sono di contorno, e spesso non compaiono in più opere. Alcune eccezioni sono l’ispettore Lestrade, amico/rivale di Holmes e il Professor Moriarty, il nemico più temibile che Sherlock incontra lungo il suo cammino.
Seppur siano state scritte e ambientate a metà del 1800 le vicende di Sherlock Holmes sono ancora oggi famosissime ed estremamente attuali. Certo, le tecniche investigative sono cambiate, la scientifica ha fatto passi da gigante e oggi, grazie soprattutto all’esame del DNA, delitti in passato irrisolti sono risolvibili nel giro di pochi giorni, ma il resto è estremamente attuale.
Lo spirito entusiasta e, a tratti, fanciullesco del protagonista, le dinamiche sociali, la sua amicizia con il dottor Watson, la gelosia/rivalità di Lestrade, la cattiveria di alcuni antagonisti, la redenzione di certi personaggi, la voglia di vendetta di altri, sono temi tanto cari a noi quando lo erano a Sir Arthur Conan Doyle quasi 200 anni fa.
E tu cosa ne pensi del grande investigatore Sherlock Holmes?
Apprezzi più la sua versione romanzata o quella delle trasposizioni televisive e cinematografiche?