Battlefield 2042 interrompe il digiuno dei fan della saga che dura ormai dal 2018 e ci riporta in campi di battaglia più moderni e anzi, in questo caso futuristici visto che come recita il titolo, questo sesto capitolo ufficiale della serie sarà ambientato nel non così lontano 2042 (Battlefield 1 viene considerato uno spin-off).
La prima grande novità che ha fatto storcere il naso a molti appassionati è che il gioco sarà interamente multiplayer, senza nessuna modalità narrativa in single player, dicendo quindi addio anche alle Storie di Guerra tanto apprezzate negli ultimi due capitoli.
La scelta di DICE è controversa certo, ma risulta anche essere un vero ritorno alle origini per la serie visto che è nata come gioco multiplayer con Battlefield 1942, gioco con il quale l’assonanza nel nome appare ovvia, come a sottolineare la scelta degli sviluppatori di tornare a dominare il campo degli sparatutto multiplayer.
Di certo la narrazione in Battlefield è sempre stata apprezzata e spettacolare dal punto di vista visivo, soprattutto a partire da Battlefield 3 dove il Frostbite dava il meglio di se durante le fasi in singleplayer, ma questa scelta da parte degli sviluppatori ci porterà un gioco mastodontico dal punto di vista dei contenuti, con una varietà di opzioni e modalità che ci accompagneranno per centinaia di ore.
Le novità più importanti in Battlefield 2042 saranno le due nuove modalità di gioco Hazard Zone e Portal che affiancheranno il multiplayer classico della serie che abbiamo provato affondo nella Beta.
Torneranno le storiche modalità Conquista e le varie playlist di deathmatch in tutte le salse, con l’aggiunta di diverse novità che abbiamo apprezzato nella beta del gioco, a partire dal numero massimo di giocatori per ogni partita, fino a 128 giocatori su console next-gen e PC (64 giocatori su old gen), un numero di forze in campo davvero mastodontico che promette una continua frenesia e una vera e propria guerra tra fazioni.
In Battlefield 2042 la modalità Conquista è stata ampliata nel numero di obbiettivi da conquistare, con una divisione delle mappe in vari settori che dovremo controllare per poter avanzare ai prossimi obbiettivi e arrivare a ridurre il numero di rientri disponibili per l’avversario. Le nuove mappe di Battlefield 2042 permettono nuove opzioni, come la possibilità di disporre gli obbiettivi in maniera verticale, portando i giocatori a combattere su più piani di un edificio, oppure permettere dei collegamenti sotterranei che collegano diversi settori, permettendo aggiramenti e attacchi a sorpresa (come accade nella mappa Orbital).
Un’altra grande novità in Battlefield 2042 è quella degli Specialisti, un nuovo sistema di scelta del personaggio che manda in pensione le vecchie
classi.
Potremo scegliere il nostro operatore tra i dieci disponibili al lancio, ognuno dotato di un’abilità passiva e di un equipaggiamento speciale da utilizzare in campo, come per esempio la pistola per curare i compagni di Maria Falck che è lo Specialista medico.
La lista degli Specialisti siamo certi verrà ampliata attraverso le varie stagioni del gioco, sulla falsariga di quanto accaduto con Raimbow Six Siege attraverso gli anni, ma si manterrà la libera scelta delle armi, permettendo ai giocatori di scegliere lo Specialista che più gli aggrada e che possa rendersi più utile alla squadra, ma senza alcun limite sulla dotazione personale.
Torna poi il sistema “levolution” che andrà a modificare le mappe di gioco in tempo reale in base alla distruzione che scateneranno i giocatori sugli edifici e anche in base a particolari eventi programmati all’interno di ogni mappa, come il colossale tornado che si scatena sulla mappa della Guyana che abbiamo apprezzato nel trailer di annuncio del gioco.
Un evento del genere cambia totalmente il modo di approcciare alla mappa, rendendo scarsa la visibilità nella zona interessata, che diventerà anche una trappola mortale per i velivoli.
Un altro evento spettacolare è quello legato al lancio del missile su Orbital, che avrà due possibili finali che dipenderanno dalle azioni dei giocatori. Infatti qualora il missile partisse con successo la zona di lancio si aprirà permettendo nuovi passaggi, ma se il missile verrà distrutto dai giocatori quando è ancora a terra, la stazione di lancio esploderà, trasformando la zona in un inferno di fuoco e detriti.
Le premesse per quanto riguarda la distruzione del mondo di gioco sono quindi parecchio buone e siamo sicuri che DICE abbia fatto un lavoro di pari livello per tutte le mappe di gioco, offrendo al giocatore diverse possibilità di azione e distruzione, un marchio di fabbrica della serie Battlefield, dove ci siamo ormai abituati a uccidere un cecchino sul tetto tirando giù direttamente l’edificio, una possibilità che in Battlefield 2042 ci verrà concessa in maniera ancora più esagerata.
Per quanto riguarda lo shooting e il gameplay vero e proprio, la Beta su questo risultava ancora un po’ arretrata, perciò rimandiamo tutti i giudizi in sede di recensione, mentre parliamo delle due grandi novità del gioco, la modalità Hazard Zone e Portal.
Hazard Zone è il punto di congiunzione tra Battlefield 2042 ed Escape from Tarkov, una modalità di gioco dove 32 giocatori divisi in team da 4 si scontreranno in una mappa di gioco presa dal multiplayer con l’obbiettivo di recuperare dei dati ed esfiltrare con successo.
I punti di estrazione verranno decisi a sorte e saranno attivabili solamente da 2 squadre e in due soli momenti della partita, a metà e allo scoccare del 12 minuto.
Anche se sembra ci sarà un sistema di respawn limitato durante le partite, come in Escape from Tarkov il loot e le armi in nostro possesso verranno perse in maniera permanente una volta morti sul campo di battaglia, favorendo quindi un’azione più ragionata e tattica, dove il gioco di squadra e il sapersi muovere sul campo di battaglia saranno fondamentali per la vittoria finale.
Altra mastodontica modalità che ci aspetterà in Battlefield 2042 sarà Portal, un vero e proprio museo videoludco, dove potremo rivivere il glorioso passato della serie Battlefield giocando nelle mappe storiche della serie, rivisitate e aggiornate con il Frostbite che muove Battlefield 2042, utilizzando armi e operatori dei vari capitoli e come se non bastasse, ci viene data la possibilità di mischiare le carte in tavola attraverso un vasto editor, che permetterà di creare partite personalizzate da condividere con la community.
Tra le mappe di Battlefield 2042 Portal troviamo le storiche El Alamein del primissimo 1942, Noshahr Canals e Caspian Border di Battlefield 3 e Valparaiso del primo Bad Company, alle quali probabilmente se ne aggiungeranno altre nel futuro.
La carne sul fuoco è tanta, una quantità esagerata che fa di Battlefield 2042 il gioco multiplayer più atteso e probabilmente un successo annunciato negli shooter, dove ormai regnano sovrani i battle royale e dove probabilmente, Battlefield 2042 potrebbe tornare a dominare proprio grazie alla scelta di non competere con i vari Warzone e Fortnite, ma andando a riprendersi quella community che aveva popolato i server di Battlefield 3 e 4 per decenni e che non vede l’ora di tornare a fare sul serio.
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